La Geotermia Residenziale

L’etimologia della parola “geotermia” deriva dal greco e vuol dire “calore della terra”. Dunque per energia geotermica si intende quella energia contenuta, sotto forma di calore, all’interno della terra. Tale calore è presente nel sottosuolo in quantità enorme e praticamente inesauribile; per questo motivo la geotermia costituisce una preziosa fonte energetica di tipo rinnovabile.

Infatti in Italia, mediamente, alla profondità di 20 metri, la temperatura è pari a circa 10°C e costante durante tutto l’arco dell’anno; inoltre il gradiente geotermico è pari a circa 3°C ogni 100 metri di profondità, ossia per ogni 100 metri che si scende nel sottosuolo abbiamo a disposizione una temperatura di ulteriori 3 gradi centigradi.

La geotermia viene sfruttata in Italia da quasi un secolo per mezzo di grandi centrali elettriche che sfruttano la forza del vapore prodotto dal calore geotermico; ma tale applicazione è adatta a centrali di grande potenza e che richiedono ingenti investimenti.

La vera rivoluzione consiste nell’applicazione del principio geotermico in ambito residenziale (la mini-geotermia o geotermia a bassa entalpia) allo scopo di riscaldare o raffrescare le nostre case. In questo caso il calore contenuto nel terreno non viene utilizzato per produrre del vapore, bensì per far funzionare delle macchine dette “pompe di calore”. La pompa di calore assorbe il calore dalla terra e lo trasferisce all’abitazione o all’acqua da scaldare in inverno; viceversa in estate assorbe calore dall’abitazione e lo trasferisce al terreno, ottenendo l’effetto contrario, ossia di raffrescamento.

L’intero impianto geotermico è costituito dalla pompa di calore, dalle sonde geotermiche che permettono lo scambio di calore tra il sottosuolo e la macchina, e dal sistema di accumulo e distribuzione del calore nella casa. Tra i vari sistemi di distribuzione presenti sul mercato, quelli funzionanti a basse temperature (30-50°C) sono particolarmente adatti per lavorare con impianti geotermici; ad esempio i pannelli radianti sono la soluzione ideale, poiché in inverno fanno circolare acqua calda a 30-35 °C e in estate acqua fredda a 18-20 °C, riscaldando e raffrescando con il massimo grado di comfort e risparmio energetico. I tradizionali radiatori, pur essendo in qualche caso utilizzabili per lavorare con una pompa di calore, risultano però inadatti per raffrescare gli ambienti. Tuttavia, volendo sfruttare solo il beneficio invernale del riscaldamento, ed avendo a disposizione una casa ben coibentata, è possibile abbinare la geotermia anche ai tradizionali radiatori, magari abbassando la temperatura di mandata del fluido vettore.

La pompa di calore, per funzionare, ha bisogno di energia (in genere energia elettrica); il vantaggio economico sta nel fatto che per ogni kWh di energia speso per alimentare la pompa di calore, questa è in grado di fornire alla casa fino a 5kWh di energia termica. Inoltre esistono altri indiscutibili vantaggi: non avendo a che fare con combustibili fossili non si produce inquinamento e non ci sono pericoli di incendio o di emissioni gassose, non ci sono problemi estetici in quanto l’intero impianto può essere installato “non a vista”, l’impianto in fase di funzionamneto è silenziosissimo; infine, non necessitando di canna fumaria, può essere instalato in qualunque punto dell’edificio.

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